Manzoni gotico. Tre itinerari illegali ne «I Promessi sposi»

Riferimento: 9788846767608

Editore: Edizioni ETS
Autore: Camilletti Fabio
Collana: La modernità letteraria
Pagine: 136 p., Libro in brossura
EAN: 9788846767608
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Descrizione

Una fanciulla perseguitata, un dissoluto, un bandito arroccato nel suo lugubre castello; e poi delitti, incubi, anime del Purgatorio, un convento pieno di segreti, una pestilenza, l'ombra del Diavolo... Volendo, la storia dei Promessi sposi si può raccontare anche così: contemporaneo della grande stagione del romanzo gotico, Manzoni riprende e stravolge, fino a renderle irriconoscibili, alcune delle situazioni più stereotipate del genere. Il gotico, però, non è solo un repertorio di temi e cliché. Nel cuore dell'età delle rivoluzioni, il romanzo gotico - da Horace Walpole a Friedrich Schiller, da Ann Radcliffe al marchese de Sade, da M.G. Lewis a Mary Shelley - è forse il genere che più di ogni altro interroga e illumina i lati oscuri della modernità: il problema del male, la natura ingannevole del linguaggio, i fantasmi della storia, i punti morti della ragione, l'elusività del vero. Da questo punto di vista, I promessi sposi è forse il romanzo più intimamente gotico della tradizione italiana, e proprio in virtù della sorveglianza con cui Manzoni si tiene programmaticamente lontano dal guazzabuglio di streghe, di spettri di certa letteratura a lui contemporanea. Strutturato in tre itinerari, dentro e fuori dal testo, Manzoni gotico tenta così di mettere in pratica un antico suggerimento di Giorgio Manganelli: leggere in modo illegale I Promessi Sposi, avvicinandosi al romanzo con animo di tombaroli.