Scene della vita futura. Diario di un viaggio in America

Riferimento: 9788876984723

Editore: Medusa Edizioni
Autore: Duhamel Georges
Collana: Le porpore
Pagine: 168 p., Libro in brossura
EAN: 9788876984723
18,00 €
Quantità
Disp. in 15+ gg lavorativi

Descrizione

«Noi, civiltà, ora sappiamo che siamo mortali». È il 1 agosto 1919: con questo famoso incipit della prima lettera del saggio filosofico La Crise de l'esprit, Paul Valéry riassume e testimonia l'inquietudine e, soprattutto, la crisi di un'epoca. La crisi della civiltà europea. Negli stessi anni, tra il 1918 e il 1922, in una Germania colpita da profondi rivolgimenti sociali e politici, Oswald Spengler pubblica i due volumi della sua celebre opera, il Tramonto dell'Occidente. È il periodo in cui vecchi imperi tramontano, nuove costruzioni politiche si affermano e fragili democrazie nascono. La civiltà occidentale, «una fase della storia universale», è ormai giunta al suo apogeo. E anche al suo declino: per essa si avvicina l'ora della morte. Tale declino viene dalla distanza degli uomini dalle forze della vita, della «natura viva»... All'indomani della Prima guerra mondiale, si solleva nel mondo intellettuale un'ondata di critiche all'insopportabile modernismo e all'arrogante opulenza della civiltà delle macchine, e si inizia a temere che l'America, grazie alle sue inesauribili risorse materiali, presto o tardi avrebbe dettato legge nel Vecchio Continente. Di questo pensiero, Georges Duhamel è, in Francia, il portaparola. Lo testimonia, dopo il suo viaggio negli Stati Uniti del 1929, questo libro che esce nel 1930 e innesca su Le Figaro un «processo aperto alla civiltà americana». Duhamel è ossessionato da una domanda: si può resistere a questa civiltà delle macchine? Dovrà essere una resistenza di tipo umanista? Domande da cui dipende, oggi più di ieri, il tipo di vita futura che vogliamo.